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Web tax, nella Ue persi 5,4 miliardi di tasse da Google e Facebook in tre anni

L’Unione Europea ha perso 5,4 miliardi di euro nel periodo 2013-2016 in tasse non corrisposte da Google e Facebook, che in Europa hanno la loro sede fiscale in Irlanda. E’ quanto emerge da un report, consultato da Reuters, e realizzato dai tecnici di Bruxelles alla vigilia dell’Ecofin in programma domani e dopo domani a Tallin per discutere la proposta sull’introduzione della web tax su proposta di Germania, Francia, Italia e Spagna per mettere fine alle pratiche di elusione fiscale come il “double Irish”.

La novità della nuova Corporate Tax europea, oltre all’armonizzazione fiscale a livello Ue, è che l’aliquota non si applicherebbe sugli utili, ma sui ricavi realizzati con il traffico digitale e scatterebbe superato il tetto dei 5 milioni di giro d’affari realizzato dalla “piattaforma digitale” nei singoli paesi.

Le norme attualmente in vigore impongono invece alle grandi web company Usa il pagamento di tasse soltanto nei paesi dove hanno una “stabile organizzazione” e la sede fiscale, indipendentemente dal luogo in cui generano gli utili.

Google paga tasse pari al 9% dei ricavi fuori dalla Ue (esclusa l’Irlanda), ma questa percentuale diminuisce fino allo 0,82% all’interno dell’Unione.

“La percentuale delle tasse sui ricavi realizzati fuori dall’Europa è compresa fra il 28% e il 34%, mentre nella Ue l’aliquota è compresa fra lo 0,03 e lo 0,10%”, si legge nel report.

Questo ha portato ha una perdita di ricavi imponibili per i paesi Ue, Irlanda esclusa, compresa fra 51 e 54 miliardi di euro fra il 2013 e il 2015.

Lo stesso principio potrebbe essere applicato ad Amazon, che ha la sua sede fiscale in Lussemburgo e gode del regime fiscale favorevole di questo paese.

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