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Impresa 4.0, il Piano del Governo cambia nome. Pronti 3.5 miliardi per il piano banda ultralarga

In termini di prodotto interno lordo (Pil) il recupero registrato durante il secondo trimestre del 2017 è stato pari a +3,4%, mentre la produzione industriale è cresciuta a luglio del 7,7%, con un aumento di 950 mila posti di lavoro. Sono questi i primi dati dell’andamento macroeonomico del Paese illustrati a Montecitorio in occasione della presentazione dei risultasti 2017 e delle linee guida per il 2018 del Piano nazionale Impresa 4.0.

 

Alla conferenza hanno partecipato il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e la Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli.

La presentazione è stata preceduta dalla riunione della Cabina di Regia a cui hanno preso parte le istituzioni nazionali e locali, le associazioni di categoria, i sindacati e il mondo accademico.

 

Si inizia subito nell’illustrare il passaggio del nome da Industria a Impresa 4.0, “perchè si vuole non solo un’estensione più ampia, ma anche dare conto degli elementi più importanti delle misure”, ha spiegato il ministro dell’Economia Padoan.

 

La produzione industriale di macchinari presenta una crescita da inizio 2016 a luglio 2017 di circa +4%, a fronte di un fatturato che nello stesso periodo è aumentato del +15% e di una forte riduzione delle scorte che hanno raggiunto il livello minimo.

 

Da gennaio a giugno, l’Istat ci dice che l’andamento degli ordinativi interni registra un aumento generale del 9%. Rilevante è il dato sulla percezione che gli industriali hanno degli ordini, che aumenteranno”, ha spiegato il Ministro Calenda.

Confrontandosi con la Germania, vediamo che il nostro Paese cresce con un differenziale di 10 punti percentuali per gli ordinativi, minore ma sempre positivo il dato per le apparecchiature elettroniche”.

 

Gli obiettivi 2017-2020

 

Investimenti

Per l’anno prossimo è stato annunciato un incremento degli investimenti privati di circa 10 miliardi di euro, passando da 80 a 90 miliardi. Crescerà anche la spesa privata in ricerca, sviluppo e innovazione, nel periodo 2017-2020, con maggiore focus su tecnologie per l’industria 4.0.

 

Competenze

Sui temi dell’indsutria 4.0 sono stati mobilitati 200 mila studenti universitari e 3.000 manager, con aumenti del 100% delle iscrizioni degli studenti agli Istituti tecnici superiori sempre relativamente ai temi dell’I 4.0.

 

Infrastrutture

Entro il 2020 sarà connesso a 30Mbps il 100% delle aziende italiane, mentre il 50% sarà connesso a 100Mbps.

 

 

In termini di spesa in ricerca e innovazione, la crescita media del prossimo anno è tra 10 e 15%”, ha dichiarato Calenda.

Sono 24 mila imprese su 68 mila a spendere in ricerca, sviluppo e innovazione. Più di 11 mila aziende hanno dichiarato di voler aumentare tale spesa (invariata per 9.700 e in diminuzione per 2.800).

 

Per il Piano banda ultralarga, ha spiegato il Ministro, “sono stati stanziati 3,4 miliardi di interventi pubblici, di cui 800 milioni di euro su aree bianche, 1,3 miliardi su aree grigie e 1,3 miliardi per voucher alla domanda, ma si punta a mettere altri 1,5 miliardi di euro per rafforzare il Piano”.

 

Al 1° settembre 2017 i contratti di sviluppo finanziati sono 102, di cui 88 al Sud e 14 al Centro-Nord

Gli investimenti previsti sono pari a 3,6 miliardi di euro con una netta prevalenza del settore alimentare

(21%), dell’automotive (17%) e della meccanica (15%).

Grazie ai digitali innovation hub sono state avvicinate la maggior parte delle imprese all’industria 4.0. In ritardo invece i competence center. Dovevamo avere dei poli di eccellenza sul territorio, ma al momento c’è un rallentamento con i bandi, che dovrebbero essere pronti per la fine dell’anno.

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