Potenza, versatilità e attenzione al design: la compagnia rinnova il reparto professionale lanciando anche i nuovi Z6, Z4 e il monitor curvo 4K
Quali sono le caratteristiche che una workstation deve avere per soddisfare i bisogni attuali dei consumatori? Secondo HP queste tre: performance, affidabilità e un design riconosciuto. Qualità del genere sono necessarie per un’affermazione in diversi settori: dal lavoro ingegneristico a quello multimediale, passando per le applicazioni di machine learning e realtà virtuale.
Panorami differenti che però hanno qualcosa in comune: la produzione di giga e giga di dati, che devono essere processati, scomposti e analizzati. Per accogliere le sfide del time-to-market la necessità è dotarsi di computer realmente in grado di portare a termine task complessi.
L’idea è di HP è stata dunque quella di creare una serie di workstation non solo accettabili dal punto di vista dell’hardware ma anche integrabili all’interno di un ambiente professionale, senza dare la sensazione di grossi strumenti appartenenti al passato.
Risolvere problemi
Del resto, le macchine professionali nascono per diversi scopi, non per ultimo quello di prevenire e risolvere i problemi. Stando ad HP questi riguardano diversi aspetti dell’odierno computing di fascia alta, ad esempio la crescita di attacchi hacker diretti al bios o a debolezze software, sottrazione di password in fase di autenticazione e tentativi di intrusione mirati. La risposta è nella soluzione HP Sure Start di 6a generazione, che migliora il controllo e la gestione delle informazioni sensibili sul PC lavorando particolarmente bene con gli ultimi prodotti della compagnia.
L’annuncio: Z8 G4
Ecco allora la workstation Z8 G4, il risultato di un lavoro attento di design e ottimizzazione delle prestazioni, che ha permesso al team di HP di inserire all’interno di uno chassis ancora dalle dimensioni contenute una serie di innovazioni tecnologiche che guideranno il prossimo futuro della produttività professionale. Tra queste un processore Dual Intel Xeon con supporto fino a 28 core, 6 canali di memoria a 2.666 MHz, 10 porte Sata a 6 Gbps, 9 slot PCIe e la possibilità di personalizzare espansioni e configurazioni per adattarla alle proprie esigenze. Secondo i primi test, Z8 G4 gode del 70% di efficienza in più in termini di gestione del calore e il 33% di maggiore flusso dell’aria durante i picchi.
Gli altri debuttanti: Z6 e Z4
Insieme allo Z8, HP ha presentato anche Z6 G4, una soluzione che presenta un potente processore singolo che toglie di mezzo il dover sopportare il costo di una configurazione a doppia CPU per certe applicazioni. HP Z6 si rivolge in particolar modo a sviluppatori, ingegneri e artisti del digitale, che possono dotarsi di uno strumento performante per svolgere il proprio lavoro, con un occhio al portafoglio.
Z4 G4 è la scelta basilare in quanto a workstation ma rappresenta comunque un punto di assoluto valore rispetto alla concorrenza. Dentro ha tutta la potenza di un Intel Xeon Dual scalabile, 5 slot PCie, due USB 3.1 di Tipo-C (opzionali) e la sicurezza di HP SureStart di 3a generazione.
Questione di display
HP ha fatto le cose in grande, serbandosi per questo settembre un bel po’ di novità. Tra queste il monitor Z38c con costruzione curva e risoluzione 3840 X 1600 a 4K. E’ compatibile con tutte le workstation del marchio e gode della fondamentale certificazione TUV Rheinland per la riduzione delle emissioni di luce blu (low-blue light). Insomma l’accoppiata è vincente: Z8, Z6 o Z4 con Z38c rappresenta un binomio che guarda sia alla qualità del lavoro dinanzi allo schermo che all’apertura verso mondi inesplorati, come quelli della realtà virtuale, sia in termini di produzione che di fruizione.
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