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Lo studio dimostra che, a livello internazionale, la consapevolezza sui temi della privacy online e della cybersecurity sta calando

Gli italiani sono terzultimi al mondo in quanto a conoscenza della cybersecurity e privacy su internet (il punteggio complessivo è 57/100), secondo la nuova ricerca dell’azienda di cybersecurity NordVPN. A quanto pare, il “nostro” tallone d’Achille riguarderebbe lo spoofing degli indirizzi URL, o più in generale, le tecniche usate dagli hacker per far sembrare un indirizzo internet sicuro anche quando non lo è, considerando che abbiamo ottenuto il voto più basso a livello mondiale proprio su questo tema. Non ci farebbe poi male un bel ripassino sulla privacy e la sicurezza dei dispositivi connessi alla rete.

L’annuale National Privacy Test (NPT) è un sondaggio su scala globale che ha l’obiettivo di valutare la conoscenza delle persone in tema di cybersecurity e privacy online, al fine di formare il grande pubblico sui rischi legati alle minacce online e sull’importanza della sicurezza delle informazioni nell’era digitale. Quest’anno, lo studio ha raccolto 26.174 risposte da 175 Paesi.

“Il National Privacy Test ha l’obiettivo di creare una comunità formata da persone consapevoli sul tema della privacy. Persone che si impegnano attivamente per proteggere i propri dati. Questa iniziativa è in linea con la nostra visione, volta alla costruzione di un ambiente digitale più resiliente per le generazioni attuali e quelle future,” ha dichiarato Marijus Briedis, CTO di NordVPN.

Ecco i Paesi che sono finiti sul podio, formando la top 3 per quanto riguarda la conoscenza su privacy e cybersecurity:

  1. Polonia e Singapore (64/100).
  2. Germania e Stati Uniti (63/100).
  3. Regno Unito, Austria e Portogallo (62/100).

Nonostante alcuni Paesi abbiano fatto registrare punteggi più che sufficienti, a livello globale i risultati mostrano che la consapevolezza in tema di privacy online e cybersecurity sta calando di anno in anno.

“Vista la crescente complessità delle minacce online, non ci sorprende vedere che la privacy online e la cybersecurity a livello globale sia in declino. Il paradosso è che più aumentano le soluzioni di sicurezza, peggiori diventano i risultati di anno in anno. Aumentare la consapevolezza sui rischi potenziali e formare gli utenti, condividendo le best practice di settore, dovrebbe essere la nostra priorità,” ha continuato Marijus Briedis, chief technology officer (CTO) di NordVPN.

Gli italiani creano password solide ma si meritano la bocciatura sugli strumenti per la protezione della privacy digitale 

La ricerca mostra che gli italiani sono bravi a creare password solide (97%) e a far fronte a offerte sospette da parte di servizi di streaming (92%). Conoscono bene anche i rischi che si corrono salvando i dati relativi alle carte di credito sul proprio browser, o quelli che derivano dall’utilizzo di password simili su diversi account (85%).

A fronte di questi risultati positivi, solo il 3% degli italiani ha una buona conoscenza degli strumenti online che proteggono la privacy digitale e solo 1 su 10 sa quali dati vengono raccolti dagli ISP, i fornitori di connettività internet, all’interno dei metadati. Sembra che l’episodio “Joan è terribile” della serie Black Mirror di Netflix non abbia ottenuto l’effetto sperato – solo un quarto degli italiani sa quanto sia importante leggere i termini di servizio delle app e dei servizi online.

Fra i residenti nel nostro Paese, solo l’1% può essere definito Cyber Wanderer (letteralmente un “Cyber Vagabondo” che non sa praticamente nulla sulla privacy e la cybersecurity), mentre il 9% ha raggiunto un punteggio compreso fra 75 e 100 punti, soglia identificata col termine Cyber Star, ovvero le persone con un’ottima conoscenza della materia.

Come sono cambiati i risultati degli italiani dal 2021?

Rispetto al 2021, più partecipanti dall’Italia hanno mostrato di sapere cosa fare in caso di attacco phishing. Se nel 2021, il 49% aveva detto di sapere come si identifica un sito di phishing, quest’anno siamo arrivati al 58%. Purtroppo, come in molte altre zone del mondo, meno italiani sanno che Facebook ha le capacità di raccogliere dati sulle persone non iscritte alla piattaforma (era il 60% nel 2021 rispetto al 48% del 2023).

Alla domanda “cosa faresti se dovessi ricevere una notifica che ti avverte che un dispositivo sconosciuto ha provato ad accedere alla tua email”, gli italiani hanno dato risposte migliori rispetto alla maggior parte degli intervistati di altri Paesi.

I francesi se la cavano male in tema di privacy, mentre i tedeschi sono al secondo posto

Passando ad altri Paesi europei, la Francia ha ottenuto il terzo peggior risultato per quanto riguarda la consapevolezza in tema di privacy e uno dei voti peggiori sulla vita digitale quotidiana. Il punteggio totale nell’NPT dei nostri vicini transalpini è di 59/100, quindi superiore solo di 2 punti rispetto all’Italia. I tedeschi si sono piazzati secondi in classifica generale, insieme agli Stati Uniti. Vale la pena notare che i tedeschi mostrano un’alta consapevolezza su vari problemi per la privacy digitale, posizionandosi al secondo posto su questo tema, a fianco della Finlandia.

Tornando all’Europa meridionale, gli spagnoli non se la sono cavata benissimo, ottenendo risultati fra i più bassi del mondo in varie categorie. I nostri “vicini” iberici sembrano avere problemi simili a quelli degli italiani, e dovrebbero informarsi di più sui rischi per la privacy e la sicurezza dei dispositivi connessi alla rete internet.

La consapevolezza sulla privacy digitale è in calo a livello mondiale

Quest’anno, il punteggio dell’NPT a livello globale è pari al 61%, dato che mostra un calo di consapevolezza sui temi della privacy online e della cybersecurity, rispetto al 2022 (64%) e 2021 (66%).

Fra i punti principali a livello globale, possiamo elencare:

  • Le persone di età compresa fra 30 e 54 anni hanno mostrato le conoscenze migliori sulla cybersecurity. La maggior parte delle Cyber Stars appartiene proprio a questa fascia.
  • Oltre al settore IT, gli intervistati che lavorano nel settore finanziario o governativo hanno ottenuto risultati leggermente superiori a quelli attivi in altri ambiti.
  • Le persone continuano a sottovalutare quanto sia importante leggere i termini di servizio. Si tratta comunque di un ambito in cui i dati mostrano un rialzo.

“Penso che siano vari i motivi per cui la conoscenza sulla cybersecurity sia in calo a livello globale. Il primo e più importante potrebbe riguardare il volume totale di attività online e interazioni digitali compiute ogni giorno dagli utenti. La nostra ricerca precedente aveva mostrato che gli italiani passano più di 30 anni online nel corso della loro vita. In secondo luogo, con il continuo avanzamento della tecnologia, i cybercriminali adattano le proprie tattiche, complicando la vita all’utente medio che cerca di tenere il passo. Su questo punto, continua a essere diffusa la credenza errata che la cybersecurity sarebbe solamente responsabilità dei fornitori di servizi digitali,“ ha concluso Briedis.

La sicurezza e la privacy online possono essere potenziate

Briedis di NordVPN ha raccolto una serie di consigli utili che gli utenti dovrebbero seguire per tutelare maggiormente la propria privacy e aumentare la sicurezza della propria presenza online:

  1. Usare password uniche e solide. Crea password solide per ognuno dei tuoi account online ed evita di riutilizzare la stessa su più piattaforme.
  2. Usare l’autenticazione a più fattori (MFA). Implementando l’autenticazione a due o più fattori, si aggiunge uno strato di sicurezza che richiede l’inserimento di codici inviati via SMS o app, oltre alla solita password.
  3. Aggiornare regolarmente i propri software. Tenere aggiornati software, sistemi operativi e applicazioni varie è fondamentale per risolvere tempestivamente vulnerabilità note. Gli aggiornamenti regolari contengono patch a problemi di vario tipo e riducono il rischio che i cybercriminali utilizzino gli exploit per violare l’integrità dei dispositivi.
  4. Usare sempre una rete privata virtuale (VPN). Una VPN protegge con sistemi crittografici la tua connessione internet e contribuisce a proteggere le informazioni personali da occhi indiscreti. Risulta fondamentale soprattutto se devi connetterti a reti Wi-Fi pubbliche.
  5. Controllare e settare correttamente le impostazioni sulla privacy su profili social, app e altri servizi online. Limita l’accesso ai dati personali e seleziona sempre le opzioni che forniscono meno accesso possibile per proteggere la tua privacy.