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News e comunicazioni

Chirurgia plastica, i rischi di scegliere sui social a chi affidarsi

Su Instagram abbondano medici e chirurghi estetici improvvisati, che praticano senza qualifiche

Uno studio americano realizzato dalla Northwestern Medicine e pubblicato sulla rivista scientifica Aesthetic Surgery Journal ha analizzato la provenienza dei post pubblicati sul tema chirurgia plastica su Instagram, rivelando una realtà inquietante: solo il 17.8% dei post è riconducibile a professionisti certificati, per il resto si tratta di medici senza preparazioni specifiche, ma anche parrucchieri e dentisti.

La colpa non è dei social ma dell’ingenuità degli utenti

“Anche in Italia, come negli Stati Uniti, molti parlano sui social di medicina e chirurgia estetica e la praticano pur non avendone le qualifiche, mettendo a rischio la salute dei pazienti e screditando la professione” commenta il Past President della Federazione Italiana Medici Estetici (FIME), Raffaele Rauso. Non è un caso che un’indagine abbia rilevato che il 16% torna poi sotto i ferri per cercare di rimediare agli interventi mal riusciti. 

In realtà all’origine del problema non è la diffusione sui social di falsi professionisti ma la mancata volontà da parte di chi si affida a queste persone di accertarsi che abbiano una preparazione adeguata: “I social sono un modo conveniente, pratico e veloce per conoscere il modo in cui lavorano i chirurghi e le procedure che eseguono – afferma Rauso-. La maggioranza dei pazienti prima di entrare in studio, ha già acquisito informazioni sui siti e social: l’importante è cercare le notizie giuste, controllando titoli e qualifiche, senza fidarsi di qualche bella immagine. Quello che sembra troppo bello per essere vero, molto spesso non lo è”.

Parrucchieri e dentisti si spacciano per chirurghi

“Mi capita spesso di dover porre rimedio ai danni causati da qualche medico non qualificato: in Italia per praticare la medicina e la chirurgia estetica l’unico requisito richiesto è la laurea in Medicina e Chirurgia, senza nessuna specializzazione – dice ancora il dottor Rauso -. Molti medici si dedicano così all’estetica per arrotondare gli introiti, senza averne le competenze, causando danni ai pazienti. Recentemente, per esempio, ho trattato tre pazienti che si erano rivolti a un medico conosciuto su Facebook che prometteva risultati meravigliosi e che in realtà ha iniettato un filler per i glutei sul viso: si sono rivolti a me per risolvere la situazione, che è parecchio compromessa”.

Come capire se ci si affida a un vero professionista?

Un altro problema è quello di individuare dei criteri per capire se si è di fronte a un professionista o meno: “Per ogni medico bisogna controllare sul portale della FNOMCeO, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, dove sono riportati i titoli che i medici hanno conseguito – spiega il past president Fime -. In questo modo il paziente può verificare la presenza di specializzazione o di altre qualifiche, senza farsi trarre in inganno da diciture ambigue o non riconosciute”.

E’ importante anche porre alcune domande che aiutano a confermare che la fiducia nel medico è ben riposta: “Spesso i pazienti non fanno domande ai medici in quanto temono che questo possa essere scambiato per una mancanza di fiducia, ma è giusto accertarsi che il professionista a cui ci si rivolge sia quello giusto. È bene chiedere specifiche su preparazione in chirurgia e medicina estetica, numero di procedure già eseguite e strutture utilizzate per gli interventi. Inoltre bisogna informarsi bene sull’operazione che si va ad affrontare: i risultati che realisticamente si potranno raggiungere, tempi di recupero, rischi, eventuali complicazioni e la loro gestione. Chiedete pure senza timore: se è un professionista serio non avrà alcun problema a rispondere” conclude Rauso.

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