VPN obsolete: perché le aziende devono adottare un’architettura Zero Trust
Secondo il ThreatLabz Report 2025 di Zscaler, il panorama della sicurezza informatica sta rapidamente evolvendo, mettendo in evidenza i rischi crescenti associati alle VPN tradizionali. Il rapporto, basato su un sondaggio condotto su oltre 600 professionisti IT e della sicurezza, rileva che il 92% delle aziende è seriamente preoccupato per gli attacchi ransomware dovuti alle vulnerabilità delle VPN, mentre il 93% teme le vulnerabilità backdoor derivanti da connessioni di terze parti. Questi dati sottolineano l’urgenza di abbandonare le VPN obsolete a favore di un approccio Zero Trust.
Le VPN, concepite originariamente per l’accesso remoto, rappresentano oggi un punto debole nella protezione delle reti aziendali. Espongono asset IT e dati sensibili a minacce persistenti, rallentano la produttività a causa di prestazioni inefficienti e sono difficili da gestire operativamente. Inoltre, i criminali informatici stanno sfruttando l’intelligenza artificiale per identificare rapidamente le vulnerabilità nei prodotti VPN, aumentando il rischio di violazioni su larga scala.
Adottare un’architettura Zero Trust permette alle aziende di ridurre drasticamente la superficie di attacco, bloccare minacce e movimenti laterali, proteggere i dati sensibili e semplificare le operazioni IT. Zero Trust garantisce un accesso basato sull’identità e sul principio del minimo privilegio, eliminando il bisogno di esporre asset aziendali a Internet. Non sorprende, quindi, che l’81% delle aziende abbia già adottato o stia pianificando di implementare questo modello entro il prossimo anno.
Passare a Zero Trust significa garantire una sicurezza resiliente e moderna per affrontare le sfide del lavoro ibrido e le minacce informatiche attuali. La tua azienda è pronta a fare il salto verso una protezione olistica e pervasiva?
Fonte: bitmat.it