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Build 87

Sì, è proprio all’interno dell’edificio 87 raffigurato in foto che prendono vita gli oggetti del desiderio che tanti estimatori hanno trovato in questi anni e che hanno rilanciato l’immagine di Microsoft nel mondo.

Stiamo parlando della linea Surface, una gamma prodotti che nasce e si sviluppa nei laboratori del “Building 87” a Redmond e che, in questi anni, ha visto crescere esponenzialmente non solo gli spazi dedicati allo sviluppo dei device ma anche il personale e i tecnici del team dedicato, segno evidente del crescente successo di una linea prodotti ormai di assoluto riferimento per l’intero mercato IT.
E’ direttamente Techradar a darne notizia attraverso un accurato Report all’interno degli edifici del Washington Campus che Microsoft ha a Redmond, una struttura preposta alla ricerca e allo sviluppo della linea Surface.

Tutto ruota attorno all’APC, acronimo per Microsoft Advanced Prototyping Center, struttura che vanta i migliori laboratori e una vasta gamma di macchinari dedicata alla progettazione e alla prototipizzazione dei dispositivi Surface del futuro.

John Haley, responsabile dell’APC di Redmond, intervistato da Kevin Lee di Techradar ribadisce come la maggior parte dei prototipi sia costruita nell’arco temporale di qualche giorno in modo da apporre modifiche rapide qualora il modello necessiti di cambiamenti per una sua possibile fattibilità produttiva.

Il campione deve incontrare il favore e l’apprezzamento del team, un processo questo che può richiedere anche centinaia e centinaia di tentativi fino a quando non si raggiunge il risultato previsto.
A tal proposito viene citato il progetto che ha dato vita a Surface Studio, nato da un modello ricostruito più di 50 volte fino ad assumere l’aspetto finale che tutti conosciamo e che ha fatto ampiamente parlare di sé.
Sono oltre 200 le parti prodotte in un giorno da oltre una dozzina di macchinari e stampanti 3D all’interno dell’APC.

I Surface nascono da un’idea, da un’intuizione che viene poi rielaborata, riadattata infinite volte fino ad assumere le sembianze del prodotto finale, frutto questo della collaborazione tra i team e dell’interazione tra le varie soluzioni proposte.
Un classico esempio è rappresentato dal “Dynamic Fulcrum Hinge” del Surface Book, la famosa cerniera che tanto ha contraddistinto il Laptop staccabile di Microsoft e che ad oggi rappresenta ancora un unicum sul mercato.

Oltre alla funzionalità e all’originalità delle idee grande importanza viene data al design, alla qualità del prodotto, ai materiali, come dimostra l’ultimo Surface Laptop presentato lo scorso 2 Maggio, primo Ultrabook ad unire l’eleganza e la qualità del metallo con la particolarità dell’Alcantara, un risultato questo raggiunto anche grazie al contributo del team di 3 artisti con un occhio allenato su abbinamenti di materiali e colori.
Il team lavora a stretto contatto con i designer, ben consapevoli di come i colori contribuiscano all’aspetto emozionale di un prodotto, proprio per questo è spesso difficile trovare le scelte cromatiche giuste.

A proposito di team, lo staff che lavora nell’APC è passato negli ultimi anni dalle 5 persone iniziali a più di 50, con una varietà e molteplicità di specialisti tra cui disegnatori industriali, ingegneri meccanici, modellisti e, addirittura, addetti agli effetti speciali.

Scambio continuo di idee, un connubio fondamentale per la creazione di una famiglia prodotti di riferimento per il mercato in un luogo fertile per il confronto continuo da cui prendono vita le soluzioni più innovative che trovano poi sviluppo nei prodotti finali scelti per il lancio commerciale.

Se vogliamo, ancora una volta, ancora di più, un’altra testimonianza di come Microsoft, partner o non partner, con i propri prodotti stia decisamente facendo sul serio.

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