Nel 2000 nasce il concetto giuridico di ‘posta elettronica certificata’, mentre dal 2005 la Pec ha assunto lo stesso valore legale di una raccomandata con avviso di ricevimento. Non ha avuto una diffusione di massa come si sperava: solo 2,8 milioni di cittadini privati ne hanno una. In totale le caselle Pec sono 8,9 milioni.
I numeri della Pec in Italia
Al di là della storia per fare un bilancio della Pec è necessario leggere i dati diffusi da Agid:
- Vengono inviate all’incirca 4 milioni di Pec al giorno
- Le caselle attive sono aumentate a 8.8 milioni
- I messaggi scambiati nel corso del 2017 sono stati oltre 1 miliardo e 454 milioni
Con questi numeri si può parlare di successo oppure la Pec non è ancora ‘matura’ in Italia? Quanti di questi 8,8 milioni di utenti sono privati cittadini? L’Agid non suddivide il dato tra privati, aziende o pubbliche amministrazioni.
In aiuto ci viene l’INI-PEC, (l’Indice nazionale della posta elettronica certificata gestito dal MiSe) dal quale si legge che ad oggi sono stati raccolti oltre 1.440.000 indirizzi Pec di professionisti relativi a oltre 1.735 ordini e collegi professionali. La copertura degli ordini e collegi professionali che comunicano con INI-Pec è dell 93%. Per quanto riguarda la sezione imprese, sono disponibili quasi 4.600.000 indirizzi Pec, tra società e imprese individuali. Se dagli 8,8 milioni di caselle Pec sottraiamo gli indirizzi dei professionisti e delle imprese si scopre che solo 2,8 milioni di cittadini privati hanno una Pec.
Troppo pochi per festeggiare questo 18esimo compleanno.
Non decolla anche perché si può inviare un’email con valore legale senza Pec
A molti può sembrare strano e un ossimoro, ma si può inviare un’email senza Pec con valore legale, purché utilizzi un “servizio elettronico di recapito certificato”. E il destinatario deve avere una PEC? No, basta che ha abbia una semplice email o una SIM di un telefono cellulare. A quale legge si fa riferimento?
I nuovi servizi di recapito elettronico certificato sono previsti dal regolamento UE n. 910/2014 (eIDAS) tradotti con il D.Lgs. 179/2016, che modifica ed integra il D.Lgs. 82/2005, Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD).