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Internet delle cose e big data, così recupereremo il 40% dell’acqua che va sprecata in Europa

Si stima che ogni anno il 40 % dell’acqua potabile d’Europa vada sprecato. Un dato simile a quello italiano, con perdite idriche nella rete che si aggirano intorno al 40%, con punte del 51% al Centro Sud.

 

Per affrontare il problema e porre fine allo spreco di questa vitale risorsa, i ricercatori del progetto “Waternomics, finanziato dall’Unione europea con 3 milioni di euro, sostengono che i sistemi idrici basati sulle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic) possono fare molto per garantire efficienza ed efficacia delle reti.

 

Abbiamo voluto indagare su come utilizzare le Tic per aumentare la consapevolezza delle persone sul modo in cui utilizzano l’acqua”, ha affermato Edward Curry, coordinatore di progetto e docente di informatica presso l’Università nazionale d’Irlanda a Galway (NUIG).

Si auspica che tali tecnologie possano modificare i comportamenti degli utenti e ottimizzare l’utilizzo dell’acqua”.

 

Come anticipato in un altro articolo sull’argomento, le smart water technologies potrebbero davvero affermarsi come possibili strumenti per combattere siccità e lunghe fasi di caldo estremo. Il 2017 per gran parte delle regioni mediterranee dell’Unione europea ha significato proprio scarsità di precipitazioni e un ulteriore aumento della temperatura media.

 

La piattaforma Waternomics è stata utilizzata all’aeroporto di Linate di Milano per tre mesi dopo un periodo di verifica di 9 mesi. “Abbiamo riscontrato notevoli opportunità di risparmio idrico, in un edificio è stato pari a 27.000 M3, l’equivalente di 37.400 euro in termini di costi di acquisto e di pompaggio dell’acqua”, ha dichiarato il dottor Curry.

Il risultato diretto dell’individuazione delle perdite e dell’aumento della consapevolezza dell’utilizzo”.

I gestori dell’aeroporto SEA hanno conservato l’installazione e stanno considerando di utilizzarla in un altro impianto presso l’aeroporto vicino di Malpensa.

 

Il team di ricercatori ha sviluppato un metodo efficace per integrare sistemi di gestione idrica basati sulle Tic. Sono stati utilizzati nuovi sensori e contatori intelligenti dell’acqua (smart meters) per l’Internet of Things (IoT) applicata alle risorse idriche, ma anche per fornire avanzati servizi di dati (big data e data as a service) e per rilevare perdite e anomalie, nonché per coinvolgere gli utenti finali.

 

I partner commerciali del progetto, R2M, Ultra4 e BM-Change, stanno ora considerando il modo di utilizzare la piattaforma nelle loro offerte commerciali, mentre VTECH ha avviato uno spin-off per utilizzare le soluzioni sviluppate in una piattaforma IoT.

 

L’università NUIG, infine, sta mantenendo l’installazione come parte del suo impegno generale di sostenibilità, mentre un consiglio locale in Irlanda è interessato ad utilizzare Waternomics per la gestione idrica negli edifici comunali.

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