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Applicato a partire dal 25 maggio 2018, il GDPR (General Data Protection Regulation) ha introdotto regole molto severe riguardanti le modalità di acquisizione e trattamento dei dati personali. Una normativa di questo tenore non può non aver influenzato il business che ruota intorno alla gestione del Big Data, ma quale è stato il suo reale impatto?

PoliMi ha provato a rispondere a questa domanda tramite i dati raccolti dall’Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence, scoprendo che il GDPR avrebbe avuto un ruolo importante sia nel modificare le procedure per la conservazione delle informazioni (nel 62% dei casi) che nell’introduzione di nuove modalità per l’accesso ad esse (55%).

Appena il 24% delle aziende intervistate avrebbe investito in nuove tecnologie per la conformità al GDPR, mentre il 43% avrebbe deciso di inserire nella propria informativa sulla privacy riferimenti precisi agli strumenti utilizzati per l’analisi dei dati. Nel 22% dei casi le imprese avrebbero comunque dichiarato che l’entrata in vigore della normativa ha avuto effetti positivi per il proprio business.

Non tutte le risposte sarebbero state però entusiastiche, perché se è vero che soltanto l’1% delle aziende ha dovuto bloccare la propria attività per questioni inerenti il raggiungimento della conformità, sembrerebbe che ben il 30% di esse abbia dovuto rallentare i progetti che in qualche modo coinvolgevano la gestione del Big Data.

Il 38% del campione avrebbe invece accolto il GDPR in modo assolutamente indolore, si tratterebbe quindi delle attività che hanno saputo adeguarsi in anticipo ai dettami della normativa. Una parte ristretta delle aziende, il 5% sul totale, avrebbe poi ammesso che il GDPR è finalmente riuscito a fornire un quadro di riferimento chiaro sul trattamento dei dati.

 

Fonte: Mrwebmaster.it

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